Nonostante si sia arrivati all'ottavo episodio e tutti i personaggi abbiano avuto una certa evoluzione in questi 16 anni (il primo episodio era del lontano 2001), una cosa non riuscirò mai a spiegarmi: ma perchè mai una banda di simpatici fuorilegge che faceva gare automobilistiche clandestine dovrebbe mai essere reclutata ed impiegata per missioni finalizzate a salvare il mondo (se non è salvarlo, poco ci manca)?? Tralasciando questo piccolo particolare, passiamo al film. Di Fast and Furious old style-ossia gare automobilistiche- in questa pellicola c'è solo la scena di apertura, ma questo si sapeva gia, vista la piega che la saga aveva preso sia dalla quarta pellicola passando da “saga sulle gare automobilistiche” a “saga action con auto come sfondo”, ma poco male per chi come il sottoscritto ha apprezzato maggiormente la nuova linea più “classica”. Dove eravamo rimasti? [su gentile concessione di Wikipedia] Con Dom e Letty in luna di miele e la partenza di Brian e Mia, la squadra sembra aver finalmente trovato la tranquillità tanto desiderata. Ma ovviamente i guai sono dietro l'angolo, e questa volta si manifestano sotto le spoglie della bella e letale Cipher, una spietata terrorista, che riesce a spezzare l'equilibrio della squadra trascinando Dominic dalla sua parte. Per riportarlo alla ragione, Letty, Hobbs e gli altri saranno costretti a chiedere aiuto ad una loro vecchia nemesi, Deckard Shaw. Trama tutto sommato semplice, lineare, con il colpo di scena già largamente annunciato del “buono che passa (momentaneamente) dalla parte dei cattivi”; questa volta a fare la cattiva c'è una donna, moda del momento anche questa (vedesi Rita Repulsa dei Power Rangers, Hela del prossimo Thor 3, ecc...) e c'è Charlize Theron, complessivamente abbastanza credibile, con le sue manine fatate a parlare quasi con qualsiasi computer . Tralasciando quanto anche la figura dell'hacker stia diventando con gli anni sempre più fastidiosa e sinonimo di “colui/ei che tramite un PC riesce a fare le cose più strampalate ed immaginabili che altrimenti richiederebbero troppo tempo e spiegazioni” torniamo alla bella Cypher (questo il suo nome nella pellicola); non viene fornito molto del background del suo personaggio, ma dalle numerose frasi ad effetto e citazioni pseudo-filosofiche a tratti anche snervanti, capiamo che oltre ai sistemi informatici deve aver letto e studiato anche molti libri. Charlize Theron è brava... ma quando si incazza e deve recitare la parte dell'infuriata, lo è ancora di più! Un ritorno annunciato è quello di Jason Statham nei panni di Deckard Shaw; si, quello che uccise (!!!) il buon Han e che nel precedente capitolo tentò e quasi riuscì in più occasioni di far fuori Hobbs (The Rock) Toretto e Brian. F&F8 ha precisi collegamenti con i precedenti capitoli, e certe cose non si dimenticano. M si poteva mai perdere l'occasioni di avere Jason Statham e farlo stare con i buoni?? ...ovviamente no! Parliamoci chiaro: Statham è uno dei migliori attori nel genere, al suo personaggio è stato fornito un minimo di approfondimento per renderlo anche più “umano” e i suoi duetti-scambi di offese-siparietti con The Rock sono probabilmente tra i momenti migliori e più esilaranti della pellicola...MA non è credibile; personalmente non mi fiderei tanto tranquillamente di chi fino a poco tempo fa provava ad uccidermi ed in pù ha ucciso un mio amico, proprio no. Ma alla fine, pur non volendo, anche Deckard Shaw risulterà simpatico... come si fa a non tifare per Jason Statham quando si unisce ai “buoni”? Tutto questo denota ancora di più la smania di Vin Diesel di voler allargare “la famiglia”...e chissà se da semplice collaboratore, anche Shaw (entrambi i fratelli??) nei prossimi capitoli diventerà parte di questa famiglia allargata; vi prego, non arrivate a questo! Ma in F&F tutto è possibile, come è possibile che da un momento all'altro sbuchi fuori come un pesce fuor d'acqua anche Helen Mirren, e che con un risicatissimo minutaggio riesca a lasciare il segno con una delle sequenze più divertenti della pellicola. Fast and Furious 8 continua senza dubbio ad alzare l'asticella in termini di spettacolarità, e tutto sommato ci riesce anche bene, ma parallelamente a questo si evince una certa carenza in termini di creatività, soprattutto se si pensa che il nono e il decimo capitolo sono già in programma. Cosa potrà mai esserci dopo auto che saltano da un grattacielo all'altro ed inseguimenti con un sottomarino tra i ghiacci della Russia? Di certo continueranno a farci vedere le zone del globo che non abbiamo ancora visto nelle precedenti pellicole (se ce ne sono ancora), e almeno per questo possiamo essere grati ai produttori. Non fraintendete, F&F8 è una pellicola spassosa, coinvolgente, da gustare senza particolare impegno e con una montagna di pop-corn davanti; un perfetto Blockbuster come piace a tutti (o quasi), dove ogni protagonista riesce a ritagliarsi il suo simpatico momento di gloria. Quest'ennesimo capitolo è senz'altro gradevole se si spegne una parte del cervello, e forse lo sarebbe stato ancor di più se si fossero abbreviati alcuni reiterati inseguimenti, magari accorciando di una ventina di minuti la durata complessiva (136 minuti!). Le avventure di Toretto e co. (per noti e tragici motivi) sarebbero potute tranquillamente terminare con il settimo commovente capitolo, e avrebbero chiuso un cerchio senza lasciare “menomati” i fan, senza alcun rimpianto... ma così non è andata, e continueremo ancora per qualche anno a vedere roboanti divertenti e pirotecnici spettacoli di motori. In fondo è tutto molto bello, tutto tanto spettacolare...ma non così necessario. (in basso il trailer in italiano e in HD della pellicola)
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Omar Sy è ormai abituato a grandi produzioni Americane con ruoli da co-protagonista (vedesi X-Men-Giorni di un Futuro Passato, Jurassic World e Inferno) ma è senza dubbio quando è lui ad essere al centro dell'attenzione, magari con produzioni meno altisonanti, che riesce ad esprimere il meglio di se. Impossibile non sorridere di fronte al suo sorrisone a 32 denti, impossibile non intenerirsi quando è alle prese con storie così genuine tagliate su misura per le sue migliori capacità. Famiglia all'improvviso – Istruzioni non incluse (in originale Demain tout commence) è la storia di Samuel, un ragazzone tutt'altro che serio e responsabile, che da un giorno all'altro si ritrova a dover accudire alla figlia di 3 mesi che non sapeva di avere, “parcheggiatagli” dalla madre (Clemence Poesy) a tempo indeterminato sullo yacht dove lavora. Se in un primo momento si catapulta subito a Londra per restituire il “pacco”, non sarà difficile capire che la madre pare svanita nel nulla e che si ritroverà a fare il papà a tempo pieno. Famiglia all'improvviso è una commedia sentimentale profonda, una pellicola che con semplicità ed un tocco di leggerezza riesce ad affrontare tematiche purtroppo sempre attuali, fino a toccare anche questioni etiche non da poco. Ma la base su cui si poggia la pellicola è innegabilmente lo splendido rapporto padre-figlia che si viene a creare tra il protagonista e la piccola Gloria (Gloria Colston), con il suo fantastico sorriso; forse certi legàmi possono esistere solo nei film, ma ciò che tramette la pellicola è anche la speranza che cose del genere possano accadere anche nella vita di tutti i giorni. In molti avranno pensato che i trailer avessero rivelato un po' troppo, ma fortunatamente la trama fornisce degli sviluppi inaspettati e non proprio scontati; il tutto distribuito in quasi 2 ore senz'altro piacevoli, caratterizzate da una prima parte scorrevolissima ed una seconda SI' più lenta, ma mai a tal punto da risultare noiosa. Oltre alle gradevolissime musiche, ad accompagnarci durante l'intera pellicola è una comicità spontanea e ben inserita nel contesto, con elementi inerenti a problemi di lingua e di comunicazione (il protagonista dopo 8 anni non si è ancora imparato l'inglese) che creano situazioni se vogliamo di tutti i giorni, che potrebbero capitare a chiunque. Merito di molti sorrisi va anche al personaggio di Bernie (Antoine Bertrand), amico gay di Samuel, che riesce a tagliarsi il suo spazio all'interno del duo padre-figlia con un'interpretazione a tratti sopra le righe, ma in grado di regalare anche momenti di insospettabile serietà e spessore. Non serve molto dilungarsi per far comprendere di che categoria faccia parte una pellicola come questa ed invogliare il pubblico ad andare al cinema: Famiglia all'improvviso – Istruzioni non incluse è un film per tutti, una storia sincera e spontanea -di certo non esente da piccoli difetti- ma che attraverso un buon equilibrio tra ironia e serietà, riesca a coinvolgere e divertire, e a far riflettere su significanti tematiche d'attualità. (in basso il trailer italiano del film, anche in HD!) Devo ammetterlo, non avevo mai visto nulla prima d'ora con Wagner Moura (no, ovviamente neanche Narcos), ma dopo aver visto l'interpretazione del protagonista di The Man From the Future non mi sono affatto sorpreso, leggendo informazioni sul film, di essermi trovato di fronte uno dei migliori attori brasiliani in circolazione. La pellicola in questione, disponibile su Netflix, è di genere fantascientifico e racconta le avventure di un ricercatore della facoltà di fisica presso un'università al lavoro su un acceleratore di particelle che si ritroverà catapultato 20 anni nel passato in una serata che lo cambiò per sempre, al cospetto del se stesso più giovane e della ragazza che sarebbe potuta essere la donna della sua vita. Il protagonista è Joao, detto “Zero” (Wagner Moura), una sorta di brutta copia del Bruce Banner interpretato da Mark Ruffalo, infelice e frustrato; la sua storia è narrata in maniera piuttosto chiara soprattutto nei primi 40 minuti attraverso abili flashback, e permette subito di empatizzare col personaggio, rendendo comprensibile quel suo lato isterico che in primo luogo potrebbe sembrare un po' troppo accentuato. La bella del film, suo amore perduto, è Helena (Alinne Moraes), personaggio che conosciamo quasi solo esclusivamente attraverso la love story col protagonista; non il massimo, ma tanto basta per affezionarci anche a lei e al suo bel “visino”. The Man From the Future mette in scena un soggetto non originalissimo nel suo genere, ma riesce nell'impresa di non risultare banale e di non rendere affatto così prevedibili gli sviluppi della trama; forse potrei non essermi espresso bene: alla fin fine (ma è troppo facile parlare a posteriori) la svolgimento risulta Sì analogo ad altre pellicole-i patiti del genere sapranno a cosa mi riferisco- ma la sensazione che si ha durante la visione è che possa veramente succedere di tutto, e permette allo spettatore di fantasticare su quelli che potrebbero essere i risvolti della storia. Su alcuni siti The Man From the Future viene addirittura classificato come commedia-fantascientifica... ma non è esattamente così: senza dubbio si distacca molto dal tono serioso di pellicole come Predestination e Timecrimes, ma la sottile vena ironica del film non stona affatto con il decorso della storia. Le battute ed i siparietti comici non sono fastidiosi, piuttosto risultano coerenti nel contesto degli eventi, ma più che altro il fatto che la pellicola abbia adottato un tono più leggero non significa che la pellicola non si prenda sul serio. The Man From the Future fornisce anche dei piccoli spunti di riflessione, Sì, sono i tipici dei viaggi nel tempo, ma per fortuna non “puzzano” di già visto; merito di questo va ad una recitazione piuttosto credibile del cast, un montaggio non banale, effetti speciali discreti e probabilmente anche al già citato isolito tono leggero. Nota di merito inoltre, per alcuni momenti topici della storia accompagnati da Creep dei Radiohead... mai scelta fu più azzeccata. The Man From the Future è stato senz'altro una bella sorpresa, un bel regalo fattoci da Netflix; insomma, un gioiellino assolutamente da non perdere per gli appassionati del genere, ma più che altro un film consigliabile proprio a tutti, che si lascia guardare con insolita curiosità...e col sorriso stampato in faccia. Un lavoro proprio niente male per lo sceneggiatore e regista Claudio Torres. (in basso, il trailer in lingua originale della pellicola!) |
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Gennaio 2019
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