Stephen King stupisce ancora con un romanzo diverso dal suo solito genere, ma che riesce a tenere incollati dalla prima all'ultima pagina seguendo ritmi diversi; molto rapido nelle prime 200 pagine, flemmatico in quelle centrali, per poi concludersi tutto d'un fiato nelle 200 finali. 22.11.63 è un romanzo pubblicato nel 2011 che vede protagonista Jake, un insegnante appena uscito da un matrimonio che si trova spesso a fare due chiacchiere dall'amico Al; quest'ultimo, proprietario di una tavola calda, gli confida di un passaggio temporale all'interno del locale che lo porterebbe nel '58. La regola è una sola: ogni volta che torna indietro nel tempo, riazzera la volta precedente. Quindi, perchè non approfittare per salvare la vita di JFK nella tristemente celebre Dealey Plaza? Ma si sa, tutto ha un prezzo, e il passato non vuole essere cambiato. La storia presenta un mix fantastico di atmosfera anni '60, luci e colori di quell'epoca che sembrano animarsi nelle pagine, come solo uno scrittore di questo calibro riesce ad offrire. Un background socio-culturale fedelissimo con degli spunti che fanno riflettere, quali le questioni razziali vivissime dell'epoca, la semplicità e la genuinità tipica di tempi ormai andati, fanno da sfondo e cornice ad una storia ricca di colpi di scena. Sicuramente dopo aver letto questo libro tutti avranno voglia di fare un salto nel lindy-hop degli anni '60! Immancabilmente, poi, una storia d'amore al suo interno, mai banale, mai stucchevole, mai forzata, che s'incastra alla perfezione in tutto l'iter che porta fino al 22.11.63. Nasce poi una riflessione sul senso del tempo, sul destino delle persone e degli accadimenti. Per i fan del Maestro del brivido, faranno inoltre piacere gli incroci (autocitazioni e sano “fan-service) nella famosa Derry, con protagonisti alcuni personaggi di un altro capolavoro, che riportano alle inquietanti atmosfere del pagliaccio IT. J. J. Abrams ha ideato la serie omonima in 8 piacevolissimi episodi, rimanendo fondamentalmente fedele alla trama originale, variando qua e là senza incidere comunque sull'iter narrativo; ad esempio dando un ruolo importante al personaggio Bill (George MacKay), differentemente dalla controparte cartacea, probabilmente per esigenze di sceneggiatura. Inoltre, casting più che indovinato con Jake Epping (James Franco) in primis, ma il sorriso di Sadie Dunhill (Sarah Gadon) occupa assolutamente la prima posizione. A tratti l'atmosfera che si respira nel libro quando si torna negli anni '60 è percepibile anche nella trasposizione cinematografica, cosa molto difficile e rara. D'altronde, avere a disposizione 8 ore per mettere in scena un romanzo non sono poche, e risultano senz'altro molto più vantaggiose delle 2/3 ore che può offrire una pellicola cinematografica; ma nulla toglie alla capacità degli autori di essere riusciti a mettere in scena un valido prodotto. rece by Spike (in basso, il trailer della serie, anche in HD!)
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Gennaio 2019
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