Ammettiamolo, tutti scarichiamo film, tutti attingiamo dal web e dalle più famose piattaforme di streaming/download per nuovi film da vedere, magari proprio quei titoli non altisonanti, sperando di fare qualche bella “scoperta”; file messi in una cartella apposita pronti per essere guardati non appena si ha tempo. Poi arriva quel giorno in cui si decide di vedere quel film in particolare, magari perchè in quel momento si ha voglia di un preciso genere cinematografico; la riproduzione parte, il film termina e nel migliore dei casi si rimane soddisfatti e quel file rimane lì, magari per riguardarlo in futuro o per consigliare la gradita scoperta a qualche amico. Qui si arriva al punto: purtroppo questo non è il caso di 400 giorni – Simulazione Spazio. Seguo con piacere le serie CW Arrow, Flash e Legends of Tomorrow, e la presenza nel cast di attori come Caity Lotz, Tom Cavanagh e Brandon Routh, unito al genere cinematografico in questione, avevano generato nel sottoscritto un qualche tipo di aspettativa; magari per faziosità, magari per simpatia, ma ciò che più conta purtroppo è solo l'amaro verdetto. 400 Days (titolo originale) racconta la storia di quattro astronauti che vengono scelti per simulare una futura missione spaziale in un lontano pianeta e testare così gli effetti psicologici che potrebbero subire nei 400 giorni di viaggio; lontani da casa e rinchiusi in una navicella, vedranno il loro stato mentale cambiare nel tempo, un giorno però, sono costretti ad uscire all'aperto... [meglio fermarsi qui] Non sono un ingegnere o nello specifico, uno psicologo preparato della NASA, ma non ci vogliono più di una manciata di minuti per capire che almeno tre quarti dell'equipaggio non sono psicologicamente adatti ad una missione del genere... dunque, perchè?? Sorvoliamo sul fatto che tale simulazione non avvenga in mancanza di gravità... [ma come? Ancora, perchè??] e sorvoliamo anche sui primi 20 minuti di noia. La pellicola mescola fantascienza, piccoli sprazzi di horror, per poi degenarare stupidamente in uno pseudo thriller fatto di scialbi inseguimenti. Il tutto prendendo nella seconda parte una piega che cozza quasi totalmente con quanto visto fino a quel momento; una piega forse prevista e probabilmente apprezzabile da qualcuno, ma certamente sviluppata nel peggiore dei modi possibili. Nuovi personaggi che compaiono e scompaiono dalla scena: “magari tornerà dopo e si capirà qualcosa di più?” mi chiedo... invece no; personaggi stranamente “ben” (è un parolone) caratterizzati, i cui sviluppi vengono bruscamente interrotti, dovuti approfondimenti che non arriveranno mai e domande su domande che non fanno in tempo neanche a stuzzicare lo spettatore, a causa di un finale frettoloso e no-sense. Se il tutto fosse stato realizzato in maniera perlomeno decente, la pellicola sarebbe potuta terminare lasciando spiazzati ma perlomeno incuriositi, invece l'unica cosa che verrebbe da dire appena partono i titoli di coda è solo: “ma che ca**o hanno combinato? Ho davvero perso così un'ora e mezza della mia vita?” La fantascienza è bella, affascinante, stimolante, e quasi ogni spunto per una sceneggiatura, [compreso anche quello di 400 days, perchè no!) possiede un minimo di potenziale che se sviluppato con un minimo di criterio può regalare tanto allo spettatore... ma la fantascienza è anche complessa, e bisogna saperla fare. (in basso, il trailer in HD della pellicola, in lingua originale!)
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Gennaio 2019
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