Devo ammetterlo, non avevo mai visto nulla prima d'ora con Wagner Moura (no, ovviamente neanche Narcos), ma dopo aver visto l'interpretazione del protagonista di The Man From the Future non mi sono affatto sorpreso, leggendo informazioni sul film, di essermi trovato di fronte uno dei migliori attori brasiliani in circolazione. La pellicola in questione, disponibile su Netflix, è di genere fantascientifico e racconta le avventure di un ricercatore della facoltà di fisica presso un'università al lavoro su un acceleratore di particelle che si ritroverà catapultato 20 anni nel passato in una serata che lo cambiò per sempre, al cospetto del se stesso più giovane e della ragazza che sarebbe potuta essere la donna della sua vita. Il protagonista è Joao, detto “Zero” (Wagner Moura), una sorta di brutta copia del Bruce Banner interpretato da Mark Ruffalo, infelice e frustrato; la sua storia è narrata in maniera piuttosto chiara soprattutto nei primi 40 minuti attraverso abili flashback, e permette subito di empatizzare col personaggio, rendendo comprensibile quel suo lato isterico che in primo luogo potrebbe sembrare un po' troppo accentuato. La bella del film, suo amore perduto, è Helena (Alinne Moraes), personaggio che conosciamo quasi solo esclusivamente attraverso la love story col protagonista; non il massimo, ma tanto basta per affezionarci anche a lei e al suo bel “visino”. The Man From the Future mette in scena un soggetto non originalissimo nel suo genere, ma riesce nell'impresa di non risultare banale e di non rendere affatto così prevedibili gli sviluppi della trama; forse potrei non essermi espresso bene: alla fin fine (ma è troppo facile parlare a posteriori) la svolgimento risulta Sì analogo ad altre pellicole-i patiti del genere sapranno a cosa mi riferisco- ma la sensazione che si ha durante la visione è che possa veramente succedere di tutto, e permette allo spettatore di fantasticare su quelli che potrebbero essere i risvolti della storia. Su alcuni siti The Man From the Future viene addirittura classificato come commedia-fantascientifica... ma non è esattamente così: senza dubbio si distacca molto dal tono serioso di pellicole come Predestination e Timecrimes, ma la sottile vena ironica del film non stona affatto con il decorso della storia. Le battute ed i siparietti comici non sono fastidiosi, piuttosto risultano coerenti nel contesto degli eventi, ma più che altro il fatto che la pellicola abbia adottato un tono più leggero non significa che la pellicola non si prenda sul serio. The Man From the Future fornisce anche dei piccoli spunti di riflessione, Sì, sono i tipici dei viaggi nel tempo, ma per fortuna non “puzzano” di già visto; merito di questo va ad una recitazione piuttosto credibile del cast, un montaggio non banale, effetti speciali discreti e probabilmente anche al già citato isolito tono leggero. Nota di merito inoltre, per alcuni momenti topici della storia accompagnati da Creep dei Radiohead... mai scelta fu più azzeccata. The Man From the Future è stato senz'altro una bella sorpresa, un bel regalo fattoci da Netflix; insomma, un gioiellino assolutamente da non perdere per gli appassionati del genere, ma più che altro un film consigliabile proprio a tutti, che si lascia guardare con insolita curiosità...e col sorriso stampato in faccia. Un lavoro proprio niente male per lo sceneggiatore e regista Claudio Torres. (in basso, il trailer in lingua originale della pellicola!)
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Gennaio 2019
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