Dopo l'incredibile finale della season 2 di The Flash, con Arrow 4x23 si arriva all'ultimo atto anche delle avventure dell'incappucciato e del suo team, che, come prevedibile, non è stato in grado di raggiungere i livelli di spettacolarità ed epicità del “socio” velocista. In questo finale di stagione è chiaro l'intento da parte degli autori, di voler correggere il tiro ad una serie che man mano, col proseguire le stagioni, ha aggiunto personaggi e creato situazioni che molto spesso non sono stati in grado di gestire. Arrow 4x23 riesce a creare qualche piccolo momento piacevole e a sostenere un livello di tensione discreto, mantenendo per il resto, il livello non altisismo dell'intera stagione; i metodi informatici di Felicity (Emily Bett Rickards) di disinnescare ordigini nucleari, aprire porte di qualsiasi palazzo e di rintracciare chiunque in qualsiasi luogo del mondo si trovi ed in qualsiasi momento, risultano ormai tanto assodati quanto (molto) poco plausibili ed ai limiti della fantascienza; i flashback di Oliver, come gia scritto nella recensione dell'episodio precedente, sono diventati ormai una zavorra difficile da sopportare per gli spettattori e difficile da trascinare per gli sceneggiatori; e la lista potrebbe proseguire... Nonostante tutto, Arrow 4x23 riesce perlomeno a regalare un bel confronto finale tra il protagonista e il villain della stagione Damien Dahrk; al contrario della stagione 3, dove il “final match” tra Arrow e Ra's al Ghul venne malamente risolto in una manciata di minuti, questa volta assistiamo ad uno scontro appassionante che riesce perlomeno a ringalluzzire per un po' gli spettatori. La puntata infine si chiude senza colpi di scena o colpi di coda in vista del prossimo anno, e questa è da annoverare tra le note positive di Arrow 4x23 e dell'intera stagione, in quanto è palese da parte degli autori la voglia di tornare ai fasti ed alle atmosfere coinvolgenti della prima stagione dell'Incappucciato.
0 Commenti
[ L'#angolodelTac per http://www.cinefilos.it/serietv/ (un ringraziamento alla Redazione) ] Con The Flash 2×23 arriva la fine di questa seconda stagione del velocista scarlatto, stagione che senza dubbio avrà soddisfatto gli spettatori, ed altrettanto senza dubbio li avrà lasciati con mille interrogativi nella testa; ma si prosegua per ordine. L’episodio riprende la narrazione da uno dei momenti più tragici di entrambe le stagioni, con il quale si era chiusa la precedente puntata: la morte di suo padre Henry (John Wesley Shipp ) per mano di Zoom. Dopo questo shock, la puntata si apre con una fantastica scena di combattimento tra l’eroe e la sua antitesi, forse una delle migliori, e prosegue in maniera piuttosto chiara e lineare, riuscendo bene ad alternare dialoghi e scene d’azione, a fornire tutte le risposte che gli spettatori desidererebbero avere, arrivati all’ultima puntata. In The Flash 2×23 viene finalmente alla luce il folle piano di Zoom, viene svelata l’identità del suo prigioniero “mascherato” e, come già detto, molto altro… ma questa volta il motore della puntata è Barry: la sua rabbia e la sua sete di vendetta trascinano gli spettattori in questi 43 minuti finali dello show, dove l’esito degli avvenimenti non appare mai scontato. The Flash-2×23 risulta a tutti gli effetti uno dei migliori episodi scritti e conclude la stagione con un’ultima sequenza che lascerà tutti assolutamente a bocca non aperta, ma spalancata (!!), creando un ponte con la prossima stagione che potrà potenzialmente condurre lo svolgimento della storia verso qualsiasi direzione. Se si vuole cercare un neo in questa puntata, lo si può trovare forse nella durata dello scontro finale con Zoom, forse risolto Sì in un tempo relativamente breve, ma perlomeno non in maniera frettolosa o confusa; ma questo di certo non sposta il giudizio sull’episodio ne tantomeno sull’intera stagione. The Flash 2×23 è la degna conclusione di una serie che è riuscita a mantenere alto il livello di interesse negli spettatori e la qualità della narrazione per il secondo anno consecutivo, ed ha tutte le caratteristiche per riuscirci anche nella terza stagione. [ L'#angolodelTac per http://www.cinefilos.it/serietv/ (un ringraziamento alla Redazione) ] Sono ormai lontani i tempi in cui Arrow aveva da salvare solo la sua Starling City, lontanissimi! Questa quarta stagione ha alzato non di poco il tiro, mettendo l’eroe nelle condizioni di dover salvare addirittura il mondo intero, e Arrow 4×22 riparte esattamente da dove si era conclusa la precedente, con il protagonista e il buon Diggle al cospetto di un Damien Dahrk (Neal McDonough) diventato pressochè invulnerabile. Ormai il piano del villain è chiaro fin dal precedente episodio ed è ad un passo dalla riuscita. "Lost in the Flood" , malgrado riesca diligentemente ad alternare buona azione, soprattutto nella seconda parte, a dialoghi interessanti e non banali per lo svolgimento degli eventi, non aggiunge molto rispetto agli altri episodi di questo finale di stagione e prosegue la narrazione senza particolari colpi di scena. In mezzo a tutto questo, Intrattengono i simpatici siparietti della famiglia Smoak, con Felicity (Emily Bett Rickards) alle prese con i suoi genitori dal risaputo trascorso non felice, ed inizia quasi ad annoiare la presenza di Malcom Merlyn (John Barrowman), che dopo la straordinaria prima stagione vissuta da cattivo principale, è ricordato solo per i suoi continui voltafaccia. La nota dolente, come è ormai da un paio di intere stagioni, sono i flashback di Oliver, che ormai hanno solo lo scopo di far domandare agli spettatori per quale strano caso le cose capitate in 5 anni su Lian Yu, si ripetano casualmente nello stesso ordine (!!) nel presente. Il finale di questa Arrow 4×22 presenta però una piccola svolta, che potrà dare a questo finale di stagione quel pizzico di pepe in più per una degna conclusione…di certo gli spettatori staranno sperando che l’ira e la follia di Dahrk possano regalare a questa quarta stagione un finale che di certo non sarà epico, ma si spera possa essere quantomeno dignitoso. [ L'#angolodelTac per http://www.cinefilos.it/serietv/ (un ringraziamento alla Redazione) ] Chi pensava che la resa dei conti in fosse arrivata con la rivelazione di Zoom, si sbagliava…e di grosso. L’episodio 22 di questa stagione regala un inizio di puntata con la quarta marcia ingranata, catapultando gli spettatori nel fulcro dell’azione, mostrandoci un Barry Allen tornato “dall’aldilà” consapevole più che mai del proprio potenziale (forse troppo?) e convinto di poter porre la parola fine alla questione-Zoom, questa volta tornato su Terra-1 in (s)piacevole compagnia, come intravisto nel finale della precedente puntata. The Flash 2×22 dopo un incipit scoppiettante, rientra poco nei canoni narrativi della serie; riporta finalmente una traumatizzata Caitlin (Danielle Panabaker) all’ovile e ci presenta la Laurel Lance di Terra-2. Nonostante la presenza, probabilmente non indispensabile, di questa vecchia conoscenza, la “sorpresa” della puntata rimane sempre lui, il villain della stagione, Zoom; forse mai come in questa puntata, i suoi brevi momenti e le sue poche battute risulteranno fondamentali ai fini della stagione e non solo. Questo penultimo episodio riesce in maniera astuta ad alternare momenti relativamente poco importanti, arrivati agli sgoccioli della stagione, a momenti tanto intriganti quanto sconvolgenti. Dalla new entry della stagione Wally West (Keiynan Lonsdale), alla ricerca di “redenzione” dopo essere stato salvato dal velocista scarlatto, si passa alla battaglia psicologica in atto tra Flash e Zoom, attraverso poche ma cruciali battute, facendo proseguire il parallelismo tra l’eroe e il cattivo, iniziato qualche puntata fa. Giungendo al termine della puntata, però, si ha quasi l’impressione di non aver assistito a quella che dovrebbe essere a tutti gli effetti la parte 1 di 2 del vero finale di stagione… ma mai come in questo caso l’impressione potrebbe rivelarsi errata; il colpo di coda di “Invincible” è forse quanto di più sconvolgente visto in The Flash, e non potrà far desiderare agli spettatori nulla di più al mondo che l’ultima, decisiva, puntata. Siamo arrivati alla quattordicesima puntata di questo spin-off che raggruppa alcuni personaggi, buoni e “cattivi” delle serie Arrow e The Flash; evidentemente nelle rispettive serie non erano più utili ai fini dei plot principali e si è deciso di accorparli in questa ambiziosa serie pur di non farli finire nel dimenticatoio. L'idea di partenza non è delle più originali, ma è una di quelle che da sempre attrae molti amanti del cinema: i viaggi nel tempo. Nello specifico, i nostri eroi vengono reclutati da un “Maestro del Tempo” (Rip Hunter) a bordo della sua “astronave temporale” per annientare la minaccia di un villain immortale che a tutti gli effetti sembra anche invulnerabile, e che nel 2166 avrà conquistato il mondo: Vandal Savage. Partiamo da un punto ben preciso: i viaggi nel tempo, con annessi paradossi temporali, sono quanto di più fantastico si possa vedere sul grande e piccolo schermo...ma lo sono SE vengono resi bene. Diciamolo,i viaggi nel tempo sono una meravigliosa (pericolosissima) arma a doppio taglio. Certo, nessuno si aspettava una resa come Terminator (1 e 2) o Predestination, film del 2014, tra i migliori di fantascienza degli ultimi anni, tanto per citarne un paio... ma forse il tutto potrebbe essere gestito molto meglio. Un intento (arduo) che un film/serie di fantascienza dovrebbe imporsi dovrebbe essere quello di far porre meno domande allo spettatore; domande del tipo: “ma se possono viaggiare nel tempo, perchè non hanno fatto questo?” “ma se viaggiano nel tempo tutte le volte che vogliono, perchè non fare così?” “ma...non potevano fare direttamente quello che hanno fatto dopo 10 puntate?” “ma se creare paradossi è così pericoloso come dicono...perchè lo fanno?” ...e molte molte altre ancora... ecco, Legends of Tomorrow non si fa mancare nulla e fa porre allo spettatore tutte le domande possibili ed immaginabili, tentando di giustificare il tutto con spiegazioni che liquidano la questione in 12/13 parole e quindi con salti mortali di sceneggiatura che strappano addirittura qualche timido sorriso. Perchè lo vedo? Perchè in fondo è scorrevole e godibile, forse perchè pensavo di colmare con questa serie il vistoso calo di qualità che ha colpito Arrow da un paio di stagioni a questa parte, forse perchè sono affezionato ai protagonisti... e con questa serie ho avuto modo di approfondire la loro conoscenza, forse perchè sono curioso di vedere fino a che punto arriveranno... e quali stratagemmi useranno per continuare il tutto per una seconda stagione!! |
#angolodelTacUn angolo fazioso dove trovare recensioni di film, serie tv...e molto altro, rigorosamente NO SPOILER! (e meno che non sia prontamente indicato!) @rchiviBlog
Gennaio 2018
Categorie
Tutto
|