Clicca qui per modificare.
[In collaborazione con gli amici di www.nerdevil.it] Si partirà l' 8 giugno con il remake de La Mummia, per poi proseguire nei prossimi anni con le trasposizioni dei più famigerati “mostri” della storia del cinema, col dare vita all' Universal Monsters Cinematic Universe, di recente ribattezzato Dark Universe. La Universal ha deciso di fare le cose in grande, e gli universi condivisi di Marvel e DC (più il primo che il secondo) avranno dato lo spunto necessario alla rinomata casa cinematografica per crearsi il proprio universo narrativo; una gran bella idea, senza dubbio, ma è giusto analizzare quelli che potrebbero essere i pro e i contro di questo grande progetto a lunga scadenza. Pro: Basta supereroi! Non che i cinecomic abbiano annoiato il grande pubblico, anzi, ma l'idea di un nuovo universo popolato non da supereroi, bensì da semplici “umani” che dovranno vedersela con “dei e mostri” (“Welcome to a new world of Gods and Monsters” così recita lo slogan) potrebbe portare una discreta ventata di freschezza così da attirare ed affascinare le masse cinefile. A questo potrebbero seguire tematiche più serie (non che i cinecomic non le contengano) rivolte ad un pubblico più adulto, con una probabile impronta horror e conseguenti toni dark di cui necessitano i protagonisti delle pellicole in questione. Contro: a quest'ultima affermazione corrisponde però l'altra faccia della medaglia; il Dark Universe non sarà propriamente rivolto ai più piccoli, e questo a livello di incassi potrebbe sfavorire il progetto...e si sa, gli incassi ad oggi sono tutto. Questo non significa che non potranno essere raggiunti grandi incassi, ma molto probabilmente non saranno quelli stratosferici di saghe come Pirati dei Caraibi o Avengers. Pro: il cast! Sul cast a quanto pare la Universal non ha badato a spese: si inizierà come già detto con La Mummia, che darà filo da torcere a Tom Cruise, e ad accompagnarlo ci sarà Russell Crowe nei panni del Dr.Jekyll (definito come “il Nick Fury del Dark Universe”). Si proseguirà poi con gli annunciati Javier Bardem nei panni del Mostro di Frankenstein e niente popò di meno che con Johnny Depp nei panni dell'Uomo Invisibile... insomma, non si sta parlando di attori che devono ancora farsi conoscere al grande pubblico, si parla di pezzi grossi affermati del cinema mondiale. Contro: il cast! No, non sono impazzito, ma la scelta di un cast stellare ha anch'esso un'altra faccia della medaglia. Gli attori avranno firmato un contratto multi-film? Se non l'hanno fatto, saranno disposti a tornare nel crossover (che inevitabilmente si farà!) o nei possibili sequel? Avranno pretese sempre maggiori sul loro cachet (che già di base non sarà affatto misero)? La Marvel ebbe l'ottima idea, salvo rarissime eccezioni, di far firmare contratti multi-film ad attori che dovevano ancora pienamente affermarsi... ma nonostante questo con Robert Downey Junior ci furono problemi riguardo alle pretese dell'attore (nel caso di questo non si trattava propriamente di un attore semi-sconosciuto, ma comunque di un attore che fino ad allora, tra lavoro e vita personale, era finito ai margini di Hollywood). Pro: grazie a questo progetto ci sarà l'occasione di ridare lustro ad indimenticate icone come il Dr Jekyll, di cui l'ultima trasposizione risale a quasi 30 anni fa, Il Mostro della Laguna Nera (un easter egg a lui riferito è stato avvistato in uno dei trailer de La Mummia), protagonista di 3 pellicole negli anni '50, e l'originale Uomo Invisibile Jack Griffin, di cui per recuperarne le pellicole bisognerebbe addirittura tornare indietro negli anni '40 (se si escludono gli “apocrifi” “Avventure di un uomo invisibile” [1992] di John Carpenter e il malriusctio “L'uomo senza ombra” [2000] di Paul Vehroeven) Contro: reboot, remake, reboot e ancora remake! Se i due personaggi appena citati potranno certamente sorprendere con le loro reinterpretazioni del cinema odierno, lo stesso non sarà di certo per personaggi come Dracula, Frankenstein, l'Uomo Lupo o la stessa Mummia, protagonisti pressappoco in ogni decennio di regolari rifacimenti e/o riadattamenti. L'ultima trasposizione de La Mummia è la famosa trilogia con protagonista Brendan Fraser, iniziata col primo capitolo nel 1999, ma terminata solo 9 anni fa nel 2008; in questo caso però ci permettiamo di dire che, non essendo questa annoverabile tra i capolavori del cinema (visti anche i toni a tratti comici) la pellicola presto in uscita con Sofia Boutella nei panni de La Mummia non potrà che portare nuova linfa al personaggio...si spera. L'Uomo Lupo è stato “avvistato” l'ultima volta nel 2010, con Benicio Del Toro ed Anthony Hopkins protagonisti di Wolfman, mentre Dracula addirittura nel recentissimo 2014 con Luke Evans protagonista di Dracula Untold. Proprio quest'ultimo sarebbe dovuto essere il capostipite del Dark Universe, ma qualcosa ha fatto cambiare idea alla major; certo, il risultato non è stato memorabile come per le pellicole con protagonisti Bela Lugosi, Christopher Lee e Gary Oldman, ma quantomeno la sceneggiatura si sforzò di dare una nuova visione del vampiro... ora cosa si inventeranno di nuovo per rinnovare l'interesse verso il celeberrimo Conte Transilvano? Diverso il discorso per il “moderno Prometeo” Mostro di Frankenstein, presente in oltre 30 (TRENTA!) pellicola, compresi i recenti Frankenstein di Bernard Rose (2015)-pessimo- Victor (sempre 2015) e I,Frankenstein con Aaron Eckhart (2014) ...tutti estremamente inutili e dimenticabili. Tant'è che l'ultima pellicola sul tema degna di nota risale al film diretto ed interpretato da Kennet Branagh nel 1994 Frankenstein di Mary Shelley, e per Javier Bardem il compito sarà quello di far dimenticare il mostro interpretato niente popò di meno che da Robert De Niro. Pro: pianificazione! Non si può negare che la Universal abbia preso sul serio questo grande progetto, e il fatto di pianificare sin dal presente pellicole che verranno distribuite nei prossimi 3-4-5 anni potrà dare un enorme vantaggio al fine di non dover improvvisare man mano e di ritrovarsi, come successo per la saga degli X-Men, ad espedienti cervellotici e tortuosi per far combaciare e ricollegare al meglio le varie pellicole (nel caso dei mutanti, espedienti temporali). Insomma, nonostante il terreno sia già fertile e si abbiano tutte le buone intenzioni del caso, il compito della Universal con il Dark Universe non è tanto semplice come potrebbe sembrare; nonostante la già citata progettualità ed il grande cast, basterebbe fare un singolo errore nei toni o nella sceneggiatura di una singola pellicola per mettere tutto in dubbio ed essere costretti a correggere il tiro (si veda quello che è successo con Batman V Superman o Suicide Squad con il DC Extended Universe). Non basterà tanta azione, non saranno indispensabile battutine e siparietti comici: ci sarà bisogno di brivido, di tensione, di horror...quello vero. La speranza è che le menti dietro al “grande disegno Universal” non si lascino prendere troppo la mano soltanto con strabilianti effetti speciali, ma che sappiano coadiuvare il tutto con sceneggiature degne di tale nome, tentando di ridare quanto più possibile credibilità, lustro e soprattutto profondità ai personaggi in questione. Qui non si tratta soltanto di “mostri”, ma di vere e proprie Leggende della letteratura e del cinema.
0 Commenti
[ L'#angolodelTac per http://www.cinefilos.it/serietv/ ] Finalmente è arrivato il gran finale di stagione, ed è bene dirlo subito: questa volta è stato un gran bel finale. Arrow 5x23, nonostante gli alti e bassi di questa stagione, conclude la stagione in modo egregio con la seconda parte di quello che sarebbe potuto benissimo essere un unico grande episodio iniziato la precedente settimana. Gli schieramenti erano già tutti in posizione, ma ciò che non si conosceva appieno era il piano di quello che in assoluto si può definire come il più subdolo, contorto e pazzo criminale mai affrontato da Green Arrow: Adrian Chase/Prometheus. Un villain che fino all'ultimo non tradisce la propria natura, la quale nel corso dell'intera stagione non gli ha impedito di far del male a chiunque, compresa la propria famiglia Arrow 5x23 è in tutti i sensi un ritorno al passato, un passato dove la flashback-storyline era ancora coinvolgente e attraverso la quale si riusciva a coinvolgere lo spettatore alternando presente e passato senza mai far calare il livello di attenzione e spettacolarità. Da una parte abbiamo la missione di Oliver per salvare la propria famiglia e i propri compagni, dall'altra il tentativo di fuga del “naufrago” Oliver verso il ritorno a casa, un ritorno a casa visto nei primi minuti del primissimo episodio 1x01 della serie e del quale rimaneva ancora qualcosa da sapere; il tutto ambientato sotto un'unica cornice che risponde al nome di un'isola chiamata Lian Yu. Alla regia troviamo Jesse Warn, non nuovo nel dirigere l'Incappucciato (come anche il suo socio The Flash), che regala ai fan l'episodio finale che avrebbero voluto vedere. Questa volta non ci sono folli computer che devono salvare il mondo come nel deludentissimo finale della season 4. In Arrow 5x23 ci sono mani nude, archi, frecce, spade e inseguimenti, tutti inseriti in un crescendo di tensione dove vecchie conoscenze come Nyssa al'Ghul, Malcom Merlyn e persino il redivivo Slade Wilson sono protagoniste di rovesciamenti di fronte continui ed inaspettati, oltre ad ulteriori approfondimenti psicologici, seppur solo accennati. Se da un lato “Lian Yu” chiude definitivamente il cerchio iniziato 5 anni fa col ritorno del giovane rampollo della famiglia Queen alla civiltà, dall'altro lascia gli spettatori con uno dei finali più aperti ed inaspettati della serie. C'è ancora molto da sapere e da raccontare, e l'attesa fino al prossimo autunno sarà lunga. Qualcuno pensava che fosse tutto finito con l'incarcerazione di Adrian Chase? Probabilmente no, visto che mancavano ancora 2 episodi, ma ancor di più per lo sguardo tutt'altro che rassegnato del villain di stagione anche da dietro le sbarre; idem per la flashback-storyline, dato il ritorno nell'indimenticata Lian Yu che pareva aver chiuso un cerchio, ma anche in questo caso, la famigerata “isola deserta” si è rivelata ancora una volta non deserta. Arrow 5x22 dimostra però che i nostri protagonisti erano convinti di aver vinto, e l'aria rilassata che si respira durante i primi minuti è solo un diversivo per tutto ciò che succederà in seguito. Ebbene si, come successo per Loki in The Avengers, anche il piano di Prometheus era quello di farsi catturare, per poi sparare quelle cartucce che nessuno aveva dimenticato. L'intero episodio non è altro che la preparazione per un atto finale che (contrariamente a quanto accaduto nella deludente season 4) potrebbe coinvolgere appieno gli spettatori come non accadeva da tempo; Arrow 5x22 sfrutta alla perfezione vecchi volti noti di tutte le passate stagione, riuscendo così a creare i prodromi per un finale che probabilmente in pochi si sarebbero aspettati. Ciò che sorprende è che complessivamente tutti i ritorni nel cast non risultano forzati e riescono a ritagliarsi il loro piccolo spazio senza creare senso di confusione o di accavallamento tra le parti; ognuno ha le proprie motivazioni e gli schieramenti sono già pronti ad affrontarsi. Arrow 5x22 riesce a mantenere il ritmo serrato per l'intera durata dell'episodio come avevamo visto fare poche volte quest'anno; l'azione non è tanta, ma è ben distribuita tra dialoghi diretti, senza giri di parole e tutt'altro che inutili, che rendono Missing uno dei migliori episodi della stagione (e anche della precedente); purtroppo negli ultimi anni la serie non aveva regalato momenti memorabili, ma se l'episodio finale dovesse mantenere le aspettative create, potrebbe davvero essere un rilancio in grande stile di Arrow. Il finale, poi, da il suo colpo di coda con un ultimo imprevedibile ritorno, che regalerà un'alleanza che mai ci si sarebbe aspettati, ma più che altro, come se non bastasse, fornisce l'ubicazione di quello che sarà il terreno di scontro dell'ultimo episodio... e non è Star City, non è un luogo qualsiasi. Leggete il titolo del season finale e lo saprete. (in basso il trailer sottotitolato dell'ultimo episodio, anche in HD!) 33 anni dopo aver partorito Alien (1979), Ridley Scott si riappropria di una delle sue importanti opere e si assume la responsabilità di scrivere un prequel e di ampliare l'universo di Alien con tematiche che vanno ben oltre la presenza inquietante del celebre Xenomorfo. Da questa sua fatica viene alla luce Prometheus (2012), al quale segue Alien-Covenant (un sequel del prequel), da ieri nelle sale; Prometheus non mi entusiasmò, tanto da non meritarsi mai una seconda visione, ma in vista del nuovo capitolo è bene fare un ripasso...e sperare che magari le impressioni avute 5 anni fa erano sbagliate. Ho rivisto Prometheus... e le impressioni sono rimaste le stesse. Quanto segue è in maniera scarna ciò che ho colto dalla pellicola in questione: - Esseri dalle fattezze simil-umane molto più evoluti di noi, rinominati “Ingegneri”, creano la vita sulla Terra. Come? Tramite uno di essi che beve un liquido, si disintegra, e così facendo “contamina” l'acqua con il suo DNA (che poi si scoprirà essere identico al nostro) ...ma un modo più tecnologico per permettere la vita sulla terra che non richiedesse la morte di uno di loro non c'era? Contenti voi! - Passa mooolto tempo, i protagonisti (umani) della storia giungono su un pianeta indicatogli da mappe stellari dipinte su diverse grotte del mondo e trovano una struttura degli Ingegneri, apparentemente tutti morti. - All'interno di essa trovano dei vasi con un liquido vischioso nero...e da qui inizia la nascita della razza Xenomorfa: - All'interno del liquido vi sono piccoli parassiti - L'androide di bordo ne fa ingerire uno ad un membro dell'equipaggio, a sua insaputa. - Quest'ultimo fa sesso con sua moglie ma essendo infetto, il giorno dopo si trasforma in un simil zombie con forza aumentata e viene ucciso. - La moglie scopre di essere “incinta” (come agisce il parassita, esattamente??) ...incinta di una simil-seppia che riesce ad auto-estrarsi chirurgicamente prima che possa esplodergli dalla pancia o dal torace. - Nonostante l'abbia estratta durante la gestazione, la “seppia” rimane viva (?!) ed intrappolata in una capsula medica. - Si scopre che gli Ingegneri volevano trasportare tutti i vasi con i parassiti sulla Terra, per sbarazzarsi della loro creazione, cioè la razza umana. (Tal concetto viene ipotizzato da un membro dell'equipaggio, ma mai confermato) ...ma perchè?? Non ci è dato saperlo! - Sorpresa, uno degli Ingegneri è vivo, ed è cattivo! - Durante la fuga da quest'ultimo, la protagonista scopre che la sua “figlia” seppia, intrappolata nella capsula medica è cresciuta troppo in fretta (??) -assomigliante ad un enorme face-hugger- e fa in modo che attacchi l'Ingegnere. - Dopo essere stato fecondato dall'enorme face-hugger, -in precedenza,ricordiamo, piccola seppia nata da gestazione non portata a termine- dal petto dell'Ingegnere esce fuori un proto-Xenomorfo (?!?) -Nel frattempo la protagonista trova un'altra navicella ed imposta le coordinate per il pianeta natale degli Ingegneri, per chiedere loro come mai avessero deciso di sterminarci dopo averci creato. ...è forse tanto scabroso o blasfemo affermare che preferisco il tanto bistrattato Alien 3 del buon Fincher a questa “opera visionaria” scritta dopo 33 anni dal creatore stesso di Alien? Troppo tardi, già fatto! Grazie Ridley, non avresti potuto ampliare meglio l'universo di Alien! Fantastica poi, la storia (ancora incompleta) della nascita biologica dei tanto amati Xenomorfi, e la tematica introdotta e spiegata al meglio (da concludersi, si spera) sugli Ingegneri...beh, non vedo proprio l'ora di vedere ed apprezzare Alien-Covenant! Eh si, “ragazzi...sono veramente euforico!” |
#angolodelTacUn angolo fazioso dove trovare recensioni di film, serie tv...e molto altro, rigorosamente NO SPOILER! (e meno che non sia prontamente indicato!) @rchiviBlog
Gennaio 2018
Categorie
Tutto
|