Gli anni 60/70/80 hanno regalato vere e proprie PERLE soprattutto nel campo della fantascienza e dell'horror, perle finite chissà perchè (??) nel dimenticatoio e che aspettano solo di essere riscoperte! L'Occhio nel Triangolo colpisce già dalla traduzione italiana del titolo... che non ha assolutamente NULLA a che fare sia con l'originale che con la trama del film, il titolo è infatti SHOCK WAVES. Dunque ci sarà qualcosa di inerente ad occhi e/o sguardi? Qualcosa di complottista inerente all'occhio presente nella piramide raffigurata nei dollari americani? Sarà perlomeno ambientato nel Triangolo delle Bermude? ...assolutamente nulla di tutto ciò, e qui arriva il bello; la pellicola affronta il delicatissimo tema degli ZOMBIE NAZISTI, la nuova frontiera dello zombie movie post-Romeriano. A dirla così potrà sembrare una porcata senza precedenti, ma se si pensa che non si tratta (a dirla tutta) di veri e propri zombie, e che il tutto ha inizio da esperimenti nazisti, il tutto assume un aspetto non necessariamente da serie Z, ma da B-movie perfettamente collocabile nel periodo di produzione del film. Trama [ In breve, parliamo di un gruppo di studiosi che finisce in un isola deserta, dove un Comandante delle SS tiene a bada dei soldati simil-zombie creati dall'esercito Hitleriano in laboratorio, fatti ritirare dal conflitto per essere “aggiustati”, in quanto non facilmente controllabili. Dopo essere stati spediti via, la nave sulla quale loro ed il Capitano viaggiavano è affondata nei paraggi dell'isola in questione, lasciandoli isolati da tutto e da tutti; così i nostri protagonisti si ritrovano a dover fare i conti con pseudo-soldati pseudo-zombie che per di più sono in grado di vivere a qualsiasi temperatura e di camminare/respirare in acqua... d'altronde il Fuhrer, probabilmente invidioso di quanto fatto dagli Americani con Capitan America, stava cercando di creare i suoi soldati perfetti. ] Per quanto riguarda la componente horror, L'Occhio nel Triangolo non riesce minimamente a spaventare (forse perchè l'85% della pellicola è ambientata di GIORNO? Chissà!), parlando di quella “fantascientifica” invece, lascia il rimpianto di non aver sfruttato appieno l'idea iniziale, tanto folle quanto potenzialmente ampliabile (e divertente). Gli zombie nazisti in questione risultano visivamente accettabili e non particolarmente risibili... quello che non è accettabile è che un battaglione spedito dentro una nave cargo sia composto da 7-8 elementi (si, è questo il numero massimo di nazistoni che vedrete all'opera), come non è plausibile che essendo creati in laboratorio abbiano bisogno di simil-maschere da sci per vedere alla luce del giorno... uno sforzo in più non potevano farlo gli intrepidi scienziati del Reich? Ahi ahi ahi! Se si è appassionati di questo cinema prestigioso e particolarmente fine, L'Occhio nel Triangolo è un film senz'altro da recuperare; innanzitutto perchè vi porterà via solo 80 minuti della vostra vita, e poi perchè grazie ad esso sarà possibile rivedere all'opera attori del calibro di John Carradine e ...(rullo di tamburi!) ...niente popò di meno che PETER CUSHING (questa volta in carne ed ossa e non digitalizzato!). E poi,diciamolo... è sempre curioso vedere un film con gli ZOMBIE NAZISTI! (in basso, il trailer in lingua originale ed in qualità infima)
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[ L'#angolodelTac per http://www.cinefilos.it/serietv/ ] Non era difficile per gli autori fare meglio dell'ultimo episodio, ma Arrow 5x14 si rivela anche senza inutili paragoni una di quelle puntate che riescono appieno a coinvolgere gli spettatori; The Sin Eater, questo il titolo, dirama la narrazione su diversi binari, concentrandosi principalmente sulle attività in abiti civili del sindaco Oliver Queen. Da quando è iniziata, non è mai stata in discesa la vita da primo cittadino del protagonista, ma se la tua nuova ragazza ti chiede senza peli sulla lingua se sei tu Green Arrow e se una serie di soffiate rende noto al capo della tua squadra speciale che è stato Green Arrow ad uccidere uno dei suoi uomini, la situazione non può che precipitare; inoltre, come se non bastasse, l'aver individuato la madre del tuo avversario non ha portato a nulla di concreto. Arrow 5x14 riesce ad imprimere una piccola scossa alla stagione attraverso piccoli ma rilevanti avvenimenti che di certo porteranno altrettanti conseguenze nelle prossime puntate. Nonostante il ritorno di tre vecchie arrembanti conoscenze tutte a tinte rosa (malgrado una scena d'evasione girata con una svogliatezza e frettolosità disarmante), che hanno il solo compito di fare da sfondo ad altre storyline più rilevanti, Arrow 5x14 concede ancora gran spazio ai dialoghi, che in quest'episodio risultano fortunatamente interessanti e funzionali. Accantonate le questioni legate alle armi, questa volta sono i sensi di colpa a farla da padrone, sensi di colpa per scelte errate ed avventate che vedranno protagonista soprattutto una Thea Queen (Willa Holland) sempre più simile a sua madre; ma ciò che più conta è che Prometheus, seppur indirettamente, è tornato a farsi vivo (si fa per dire); non c'è, non si vede, ma la sua presenza aleggia costantemente durante lo scorrere dei minuti. E' probabilmente la prima volta che il nostro eroe ha a che fare con un villain così poco presente, un avversario impegnato più che altro a muovere i fili da dietro le quinte (forse aiutato e coperto anche dalla madre??), per quello che sta assumendo sempre più i tratti di un conflitto psicologico tra i due...per il momento, Nonostante manchino ancora all'appello un bel po' di episodi, con Arrow 5x14 pare si siano iniziati a costruire i prodromi per quello che sarà il finale di stagione, almeno per quanto riguarda la storyline primaria; non a caso tutta la girandola di avvenimenti ha inizio con la visita del protagonista ad una persona molto vicina al suo avversario. D'altro canto, i flashback in Russia proseguono in maniera tutt'altro che appassionante e scorrevole, anche in quest'episodio infatti il minutaggio riservato al passato di Oliver è ridotto all'osso; ma quest'ultimo risulta tutt'altro che un problema. Arrow 5x14 si rivela un episodio fluente e vivace, una boccata d'aria per la narrazione e gli eventi della stagione; non uno dei migliori, sia ben chiaro, ma un episodio che tramite mirati ed intelligenti sviluppi di trama riesce a mantenere piuttosto alto il livello di coinvolgimento ed interesse negli spettatori. [in basso il trailer in lingua originale, anche in HD, del prossimo episodio] [ L'#angolodelTac per http://www.cinefilos.it/serietv/ ] Dopo il soggiorno in Russia e dopo aver assistito alla nascita “ufficiosa” dell'Arciere Incappucciato in territorio sovietico, tornano in pista la sorella del nostro protagonista Thea (Willa Holland) e il Capitano Lance (Paul Blackthorne), e con essi si torna a Starling City. Arrow 5x13 torna ad occuparsi delle faccende da primo cittadino di Oliver Queen e dopo poche battute succede ciò che sarà l'evento cardine dell'episodio; una sparatoria con morti e feriti proprio all'interno del Municipio di Starling City, con molti dei protagonisti presenti sul posto. Basta poco per capire che l'intero episodio sarà incentrato interamente sul misterioso attentatore e sulla sua improbabile “crociata” e ci vorrà ancor meno per capire come questo sia un pretesto per a parlare di armi, della loro troppo semplice diffusione (in America, ovviamente) e della loro pericolosità; tematiche lecite e valide, sia ben chiaro, ma senza dubbio figlie del recente insediamento di Donald Trump alla casa Bianca (come se precedentemente non fosse semplice acquistare armi). Arrow 5x13, come già successo in passato con Felicity e Diggle, decide di esplorare tramite i consueti flashback il passato di un altro dei protagonisti, in questo caso Renè (Rick Gonzalez). Il passato di Oliver fa spazio a quello del suo alleato, permettendo agli spettatori di esplorare la sua storia recente, della propria famiglia e di far luce sugli aspetti che lo rendono così tormentato e a tratti burbero nei confronti dei propri compagni. Una serie di eventi trattati forse un po' troppo rapidamente, ma che, in attesa probabilmente di un sèguito, consentono al pubblico di assistere alla sua “rinascita” da vigilante nei panni di Wild Dog. Come già annunciato Arrow 5x13 è un episodio che si concentra (forse per la prima volta) sui compiti da Sindaco di Oliver Queen e che conseguentemente lascia poco spazio all'azione in favore dei numerosi dialoghi; ciò non sarebbe neanche un difetto, se questi fossero propedeutici a qualche futuro sviluppo o ad introdurre nuovi elementi utili allo svolgimento della serie, ma così non è e non sarà. Riducendo all'osso gli eventi di Spectre of the Gun ci si rende conto che la storyline secondaria di Renè è l'unica a fornire una sorta di sviluppo (se così si può definire) a quello che è il plot principale della stagione. Kristin Windell, riesce nonostante tutto a non annoiare, ma Arrow 5x13 non è altro che un episodio carico di belle parole e moralità spicciola, nulla che non sia stato già sentito e risentito, specialmente in questo periodo. Come già detto non c'è assolutamente nulla di male a voler dare messaggi di denuncia tramite il cinema e la tv, anzi, ma si presuppone che il tutto non vada a danneggiare quasi totalmente ciò che lo spettatore sta effettivamente guardando, ossia uno show televisivo. Chi si aspettava almeno un piccolo colpo di coda nella consueta scena finale, rimarrà deluso anche da quella... forse veramente troppo poco, per questa volta. Era il 21 gennaio quando uscì la voce che il Maestro Cameron sarebbe potuto tornare a dirigere (o quantomeno “supervisionare” personalmente) un eventuale sesto episodio della saga Terminator; una voce come tantissime altre, che ha fatto produrre articoli come quello del sito cineocchio.it [ www.ilcineocchio.it/cinema/riflessione-gli-errori-che-bisogna-assolutamente-evitare-con-terminator-6/ ] che si concentra sugli eventuali errori da evitare in un ulteriore sequel, che a sua volta ha spinto il sottoscritto a porsi ulteriori domande a riguardo. Partiamo dal principio: non è mai anacronistico parlare di Terminator, soprattutto se si pensa ai primi due capitoli, rimasti nell'immaginario collettivo come alcuni dei migliori esempi di fantascienza portati al cinema; certo, la tematica riguardante la fatidica guerra “uomo contro macchina” (ripresa ben 15 anni dopo anche dal fenomeno-Matrix) non sarà tra le più originali, ma nel lontano 1984 James Cameron con il suo Terminator riuscì con le sue brillanti idee (e con pochissimo budget) a convincere pubblico e critica, portando alla luce un Cult della fantascienza a tutti gli effetti. Tutto finito? Tutt'altro! A quanto pare nelle intenzioni del regista ci fu sempre quella di concludere (CONCLUDERE!) la saga con un secondo film,e sette anni dopo, nel 1991, con Terminator 2 – Il Giorno del Giudizio partorisce un vero e proprio capolavoro. Terminator 2 non è solo un fantastico sequel, ma è uno di quei rarissimi casi in cui un seguito supera addirittura l'originale, un film che grazie ad effetti speciali inimmaginabili per l'epoca (questa volta il budget fu più cospicuo), risulterebbe ancora tremendamente attuale se proiettato oggi nei cinema. La pellicola sembrò la perfetta conclusione della storia di Sarah Connor e di suo figlio John (e il finale alternativo ne è la prova lampante) ...ma così non fu. Passarono ulteriori 12 anni e, nonostante l'assenza in cabina di regia e di produzione del creatore della saga, nel 2003 esce nelle sale Terminator 3 – Le Macchine Ribelli. La pellicola, trovando un -tutto sommato- accettabile pretesto per proseguira la storia, si rivela una copia piuttosto scialba e senza anima del precedente capitolo; l'assenza di Edward Furlong (John Connor in T2), alle prese con problemi “personali” e rimpiazzato dal tutt'altro che adatto Nick Stahl, molto probabilmente ha tolto qualcosina al risultato finale, ma l'allora ancora granitico Schwarzy ed un finale davvero spiazzante ed inaspettato, riuscirono a mantenere il film sulla soglia della sufficienza. Sembrava davvero tutto finito, ma nel 2007 i diritti della saga vengono ceduti alla Halcyon, che pare intenzionata a donarle nuova linfa, così nel 2009 esce Terminator Salvation. L'idea è molto interessante: creare una nuova trilogia direttamente collegata con la precedente (ovviamente) ambientata interamente nel “futuro”, durante la guerra preannunciata sin dal primo film e solamente intravista in minima parte nei precedenti capitoli. Arnold Schwarzenegger (impegnato in politica) non c'è più, la figura del cyborg-protettore non è più rilevante in questo nuovo filone, ma in compenso viene scelto un nuovo John Connor, un nuovo validissimo attore come nuovo protagonista della saga: Christian Bale. Personalmente, nonostante gli screzi tra Bale e il regista e nonostante i problemi che ebbe la casa di produzione, trovai Terminator Salvation un ottimo inizio per l'annunciata trilogia; non una pietra miliare, sia ben chiaro, ma i presupposti e le idee c'erano, la svolta era stata data... ma tutta l'operazione si rivelo, ahimè, un mezzo flop. In molti non saranno d'accordo col sottoscritto, ma ancora oggi questa mancata trilogia rimane uno dei miei più grossi rimpianti cinematografici; a quanto pare al pubblico non piacque abbastanza, forse perchè avrebbe voluto un'ulteriore fotocopia dei precedenti capitoli, magari non voleva proprio un quarto capitolo... ma una cosa è certa: Christian Bale e questa nuova visione della saga avrebbero meritato senz'altro una chance in più.si to Successivamente si torna ancora a parlare di Terminator, Schwarzenegger torna disponibile a tutti gli effetti, e l'idea che salta in mente agli autori del progetto è quella di attuare una retcon: si decide atraverso un escamotage narrativodi impiegare i viaggi nel tempo per alterare addirittura gli eventi della prima pellicola, arrivando cosi nel 2015 a Terminator Genisys [di seguito, l'ottima recensione dei colleghi di nerdevil.it - http://www.nerdevil.it/2015/07/28/terminator-genisys/ ] Sarò breve e risolutivo: questo quinto capitolo trova lo stratagemma per permettere al buon Schwarzy di interpretare di nuovo il T-800 (seppur quasi 70enne), gioca con i “sentimenti” dei vecchi fan proponendo un revival di situazioni e riproposizioni di scene dei primi 2 capitoli e stupra letteralmente la (sacra!) mitologia di questi, risultando a tutti gli effetti un goffo e maldestro tentativo di reboot camuffato di cui nessuno a dir la verità sentiva il bisogno. Il film non è inguardabile, sia ben chiaro, sarà che Arnold ha sempre il suo appeal da cyborg, sarà che la Madre dei Draghi Emilia Clarke se l'è cavata discretamente da novella Sarah Connor, sarà che si è giocato con i sentimenti dei vecchi fan... ma Terminator Genisys è a tutti gli effetti tutto ciò di cui la saga NON aveva bisogno. Torniamo ad OGGI: James Cameron vuole riprendere in mano il progetto e mettere mano direttamente a questo (improbabile) Terminator 6? “WOW!” è quello che verrebbe da esclamare istintivamente, ma la domanda che ci si pone subito dopo è: COME? E ad esse molte altre... Da dove sarebbe possibile riprendere le redini della storia? Continuare la storia del poco apprezzato ultimo capitolo? (tralasciando il fatto che Emilia Clarke ha gia annunciato di NON voler tornare in un eventuale sequel) Riprendere la storia di Salvation? Inpensabile (AHIME', confermo!) Riprendere la storia dai primi due capolavori, ignorando tutto il resto? Con un Arnold Schwarzenegger settantenne?!? La verità è che le volontà di chi crea una saga, di chi crea un Cult, andrebbero rispettate, e se questo fosse accaduto la storia si sarebbe felicemente conclusa nel 1991. Quella di Terminator è una saga che, seppur appoggiandosi e rimanendo a stento a galla grazie alla caratura di un pezzo da 90 come Arnold Schwarzenegger, ha intrapreso un inesauribile declino senza la mano del suo creatore; troppe menti, forse troppe idee, troppi errori commessi, un po' di sfortuna (la svolta con Bale in Salvation probabilmente non è stata capita), troppi re-casting sbagliati (oltre a Stahl, vogliamo parlare di Jai Courtney come nuovo Kyle Reese e paragonarlo a Michael Biehn?!). Molto probabilmente non se ne farà nulla, visto che James Cameron è impegnato nei sequel di Avatar, ma nel caso remoto si dovesse riparlare e realizzare il fatidico Terminator 6, la richiesta (o preghiera) da fare al regista sarebbe solamente una: “Caro James, se pensi veramente di poter realizzare qualcosa di rispettoso (innanzitutto), geniale ed impeccabile (come i primi due capitoli) allora và... illuminaci. Ma se dovessi avere anche il minimo dubbio su ciò che ti appresti a fare, pensa che farai comunque un mucchio soldi con Avatar, quindi mettiti una mano sulla coscienza e, per il bene tuo e di tutti noi, lascia perdere, visto che le percentuali di insuccesso sono elevatissime, lascia perdere. Ti resteremo comunque sempre grati per ciò che hai fatto.” [Di seguito, un trailer fan-made trapelato in rete 4 anni fa, di un ipotetico quinto capitolo: esso rappresenta a tutti gli effetti la migliore "creazione" inerente alla saga, dal 1991 in poi. Forse, ciò che tutti i fan avrebbero sempre voluto vedere... BUONA VISIONE!] |
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Gennaio 2018
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