Dopo Man of Steel e Batman V Superman arriva sul grande schermo il terzo atto del DC Extended Universe in collaborazione con la Warner Bros, Suicide Squad, questa volta non diretto (per molti, fortunatamente!) da Zack Snyder, bensì da David Ayer. Come già detto in precedenza, continua a grandi (e frettolosi) passi il tentativo della DC di creare un suo universo cinematografico in grado di poter contrastare l'avanzata costante del Marvel Cinematic Universe, questa volta introducendo (come fatto dalla Marvel con i Guardiani della Galassia…ma dopo ben nove film!) un gruppo di anti-eroi, o per meglio dire criminali, che motivati/ricattati per bene, possano fare anche qualcosa di buono. Il film riprende la narrazione proprio dopo gli avvenimenti di Batman V Superman, con l'agente governativo dell'ARGUS Amanda Waller che, in seguito all'avvento e alla “morte” di Superman ha in mente di allestire un “Task Force X” di “cattivi”, di bad guys da usare come risorse sacrificabili in missioni ad alto rischio e (parole sue!), come difesa nel caso un altro simil-Superman, non pacifico, volesse attaccare la Terra. Di questa Task Force X, capitanata dal colonnello Rick Flag con l’ausilio di Katana, fanno parte il cecchino/sicario n°1 al mondo Deadshot, la bella/sociopatica/ex-psichiatra Harley Quinn, l'ex gangster pirocinetico El Diablo, il ladro Capitan Boomerang, il simil-coccodrillo antropomorfo Killer Croc, e l’inutile Slipknot, del quale non vale la pena spendere neanche mezza parola; per intenderci, individui che Superman farebbe fuori con un pugno dato dolcemente, una testata (ma basterebbe anche soltanto il ciuffo), un calcio dato con la gamba rotta, una scorreggia abbastanza impegnativa. Ah, però c’è anche l’Incantatrice, ma non sapendo ancora di preciso quali sono le sue potenzialità, esula dal discorso… però sappiamo che Cara Delavigne nei panni di June Moone, sa regalare espressioni da pesce lesso non indifferenti! Oltrepassata questa piccola faglia, la pellicola nella prima parte si occupa di presentare uno ad uno, in maniera ben delineata, tutti i personaggi attraverso le parole della boss Amanda Waller, tramite addirittura descrizioni coloratissime, scritte in stile fumettistico e attraverso vari flashback in cui poter ammirare, seppur per pochissimo, altre conoscenze dell’universo DC. Il tutto, accompagnato da una bellissima tracklist di canzoni messe lì forse un po’ a caso, al contrario di Guardiani della Galassia (il paragone è d’obbligo) dove avevano un preciso significato ed una certa collocazione storica, ma dopotutto molto godibili. Terminati i dovuti preamboli, tutto d’un tratto ci si trova catapultati nel vivo dell’azione, nel vivo della missione della Suicide Squad, con Harley Quinn e Deadshot in prima fila (la prima presumibilmente perché compagna di un personaggio rilevante come Joker, il secondo probabilmente perché è Will Smith ad interpretarlo), contro un villain del quale non si conoscono appieno i poteri, che sta costruendo (non si sa come e di quanto tempo abbia bisogno per farlo) un “qualcosa” per distruggere il mondo. Spero che dalle mie parole si sia capito che non siamo davanti ad uno dei migliori cinecomics realizzati fino ad oggi, forse per una sceneggiatura troppo semplice (il che, se dobbiamo dirla tutta, molte volte non è affatto un male), ma più che altro per il modo in cui viene grossolanamente portata avanti; sentire poi, tanto per fare un esempio, un criminale o per meglio dire, uno dei CATTIVI in questione, che dopo meno di 24ore di missione parla della squadra come “famiglia” , è piuttosto forzato…e assurdo. Complessivamente, se viste senza grosse pretese, le 2 ore di Suicide Squad sono senz’altro gradevoli e scorrevoli, riescono benissimo ad intrattenere (tra i primi obiettivi per pellicole del genere) e, a differenza dei due predecessori, divertono; divertono perché in fondo non siamo di fronte a criminali così cattivi come si vorrebbe far credere, perché Will Smith, sempre in forma, proprio non sa essere cattivo e non riesce a non strappare qualche risata. Ci si diverte perché Margot Robbie, oltre a essere perfetta per la parte di Harley Quinn, è esilarante e sempre sopra le righe; perché Killer Croc risulta tutto meno che ripugnante, e quelle poche volte che apre bocca riesce a far ridere anche lui, e lo stesso si potrebbe più o meno affermare per il resto del team; l’unica vera cattiva, fredda e spietata, risulta alla fine Amanda Waller, anche lei caratterizzata a pennello da Viola Davis. Manca qualcuno all’appello? Ah si : “…E JOKER??” Joker c’è! Joker NON fa parte della Suicide Squad e non fa parte della maggior parte del film, ma la sua presenza aleggia per quasi l’intera pellicola e la performance di Jared Leto è tutt’altro che negativa. Ovviamente in questo caso non si accettano paragoni con i precedenti Joker cinematografici, perché ogni grande attore che ha interpretato Joker in passato ci ha regalato una valida e differente versione del personaggio, così come sono differenti le versioni che ha avuto nel corso dei decenni un personaggio così particolare e controverso come Joker! Quello di Leto è un Joker gangster, perverso, che riesce a strappare una risata un secondo dopo averti fatto rabbrividire; un Joker anche abbastanza moderno, con tanto di tatuaggi, abiti sgargianti e auto di lusso, che attraverso il rapporto con Harley Quinn manifesta tutta la sua instabilità e malata passione. Di più non si può dire, visto che la sua presenza nella pellicola si aggira attorno ai 15 minuti, ma la voglia di vederlo con più spazio a disposizione nei prossimi film è tanta. Ah, dimenicavo… c’è anche Batman!
4 Commenti
L'Avvocato
9/1/2016 01:29:35 am
grazie per avermi risparmiato un altro strazio targato DC.
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Belinda
9/1/2016 12:38:25 pm
Pienamente d'accordo!!!
Risposta
ilTac
9/2/2016 02:32:28 am
Grazie Avvocà, grazie Belinda
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janbon
3/2/2017 02:39:50 pm
d'accordo su tutto
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#angolodelTacUn angolo fazioso dove trovare recensioni di film, serie tv...ecc rigorosamente NO SPOILER! @rchiviRecensioni
Gennaio 2019
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