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Allied-Un'ombra nascosta (2016)

1/18/2017

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Allied è uno di quei film di cui dovete leggere solo recensioni come questa, senza guardare il trailer. Davvero, non guardatelo! E' uno spoiler, vi ruba la suspance e lo stupore che sarebbe sicuramente in grado di regalare allo spettatore quest’ultimo film di Robert Zemeckis (regista tra gli altri, di Ritorno al Futuro, Forrest Gump e Cast Away, tanto per citarne qualcuno...)

La trama (depurata dagli spoiler) è incentrata essenzialmente su un’impervia storia d’amore ai tempi della seconda guerra mondiale tra Max Vatan, comandante dell’aviazione canadese (interpretato dall’inossidabile Brad Pitt) e Marianne Beausejour (la sempre più diva Marion Cotillard), bella e letale spia in missione a Casablanca.
La prima metà del film è, in effetti, un film di spionaggio senza infamia e senza lode, utile più che altro a presentare il contesto improbabile ed insospettabilmente violento che fa da sfondo al sorgere della passione irrefrenabile tra i due protagonisti.

La complicità-competitività che si instaura tra i due (con tanto di notti in cui il buon Max viene mandato a dormire sul tetto, perché, santo lui, “così fanno i mariti a Casablanca”) aggiunge un po’ di pepe (e sabbia, poi capirete perché) al lineare incedere verso il momento clou di questa parte “spy” del film, rappresentata dall’eliminazione, da parte dell’affiatata coppia, del solito temibile nazista in visita a Casablanca. Casablanca che, con le sue atmosfere calde e i suoi corpi madidi di sudore, sembra il set ideale per infiammare gli animi dei protagonisti.
È con lo spostarsi della storia dal Marocco alla placida e piovosa Londra che il primo “mini-film” di cui si compone Allied si conclude, a mo’ di atto teatrale, avendo tutto sommato efficacemente presentato i personaggi e le contingenze storiche.
Viene così spazio al secondo atto, quello che indaga sulla love story in sé e (almeno così sembra) si distacca dal cinico mondo dello spionaggio militare.

Un secondo atto più intimo, intenso, coinvolgente del primo, e che reca con sé una tensione ed un’ambiguità che dureranno sino al finale del film.
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È davvero possibile, per i due protagonisti, portare avanti una storia d’amore tra bombe, pareti di ospedali che crollano, aerei che cadono in picchiata sopra le case e la morte sempre dietro l’angolo? Ed è davvero possibile fidarsi l’uno dell’altro, quando quella stessa storia d’amore è nata nel corso di una messinscena orchestrata da Max e Marianne per apparire all’esterno come marito e moglie quando, in realtà, loro sono due micidiali spie in tempo di guerra?
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Il climax di Allied conduce ad un emozionante ed alquanto impronosticabile finale, che conferisce al film una dimensione più alta di quanto le premesse potessero far credere. Non un capolavoro ma un bel film, che nonostante la lunghezza oramai insolita (147 minuti) scorre via veloce, scandito da sequenze quasi auto-concludenti ma collegate: si è parlato di due atti, ma in realtà ve ne è un terzo, costituito proprio dal finale, su cui chiaramente non è il caso di dilungarsi per evitare di rivelare la sorpresa.

Forse il tutto sarebbe potuto essere confezionato in un film più classico e più realistico (alcune scene, come quella dell’ospedale bombardato, possono apparire eccessive all’occhio di uno spettatore che cerchi verosimiglianza), ma sarà stata evidentemente una scelta registica di Zemeckis (con l’aiuto della fotografia particolarmente vivida di Don Burgess) quella di colorare il film con tratti digitali che lambiscono, visivamente le sponde del film d’animazione (un po’ come avvenuto nel recente The Walk, che presenta lo stesso stile grafico).
Al netto di queste considerazioni rimane, comunque, la godibilità di una pellicola di livello, che ha ben saputo miscelare elementi da film d’azione, del film storico e del romance tormentato, con un Brad Pitt oramai fin troppo credibile nel ruolo dell’innamorato folle (e ad oltranza) ed una Marion Cotillard perfettamente a suo agio sia nelle vesti della femme fatale inafferrabile che in quelle della fragile vittima degli eventi.



rece by Il Merlo
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                                          (in basso il trailer del film, anche in HD)
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