Siamo nel 2104, sono passati 11 anni dagli avvenimenti di Prometheus (2012) ...e ne mancano 18 a quelli di Alien (1979); l'astronave Covenant trasporta migliaia di embrioni in direzione di un pianeta dalle caratteristiche idonee alla colonizzazione da parte degli umani. A causa di un'avaria l'equipaggio è costretto a interrompere il sonno criogenico: una volta svegliatosi intercetta un segnale radio da un pianeta molto vicino, anch'esso conforme come caratteristiche atmosferiche e precedentemente non individuato, e decidono di cambiare rotta. Come facilmente immaginabile, mancheranno le sorprese. Ridley Scott torna ancora una volta a dirigere quel mondo da lui stesso creato, e se da un lato riprende direttamente le fila interrotte di Prometheus, in questo nuovo capitolo tenta di riavvicinarsi alle atmosfere del primo indimenticabile Alien ...tenta. Ciò che di totalmente nuovo vi era nel suo predecessore, ossia la figura di questi Ingegneri che pare abbiano creato la vita sulla Terra (per poi volerla terminare), in Covenant viene inaspettatamente quasi accantonato, seppur rimangano in primo piano i temi ad essi attinenti riguardanti la creazione e la nascita della vita...con ripercussioni che coinvolgeranno non poco l'intero equipaggio. Ecco: l'equipaggio! Cosa dire dell'equipaggio della Covenant? Praticamente niente, visto che la caratterizzazione se non è nulla, ci va molto vicino; tant'è che verso la fine del film, quando riappaiono sullo schermo determinati personaggi, il primo pensiero è “ah si, c'erano anche loro!” . Anche per quanto riguarda la presunta protagonista Daniels (Katherine Waterson) -una sorta di brutta copia di Demi Moore in Ghost- c'è un piccolo background relativamente significativo, ma nulla più. Perchè “presunta” protagonista? Perchè il vero perno attorno al quale si muove tutto è Michael Fassbender, l'unico attore a fornire un'interpretazione degna di nota, qui ancora nelle vesti di David e del nuovo androide Walter. Sono questi i personaggi attraverso i quali si dipanano le tematiche fondamentali già nominate precedentemente, ed è proprio David ad avere un ulteriore approfondimento rispetto a Prometheus, tramite anche un'affascinante sequenza iniziale. L'azione è ben presente nella pellicola, ma probabilmente troppo alternata a stacchi dialogati e momenti più rilassati, creando così un'altalena di situazioni che vanno ad inficiare sulla tensione che Covenant vorrebbe trasmettere allo spettatore. Stessa alternanza si ha con l'ambientazione di determinate sequenze tra spazi aperti e spazi chiusi, che impedisce il ritorno al completo stile claustrofobico che caratterizzò i primi Alien; scelta atipica che potrà aver soddisfatto molti...ma infastidito altri. “Ci sono gli Xenomorfi??” è la domanda dello spettatore medio che rimase deluso dalla visione di Prometheus, e la risposta (intuibile anche dai trailer) è SI! In questo pare che Ridley Scott abbia voluto accontentare i fan (non che sia una cosa forzata, anzi!) anche se pare abbia stravolto quella biologia degli Xenomorfi che avevamo imparato a conoscere soprattutto nelle prime 2 pellicole; dove sono le “Regine”? Come vengono generate uova? Quanto dura l'incubazione?? Alcuni conti non tornano, e qui un dubbio potrebbe assalire lo spettatore: Ridley Scott ha ripreso in mano la saga di Alien per ricollegarsi ad essa... o per ricollegarsi solo ed esclusivamente al primo capitolo da lui diretto? Ad oggi mancano anche alcuni importanti elementi presenti nell'ottimo Aliens-Scontro Finale di James Cameron (come le già citate Regine): che il regista voglia rinnegare anche questo? Chissà perchè questo presunto attaccamento morboso verso la sua creazione lo abbia colto così all'improvviso dopo oltre 30 anni! Quello che sappiamo è che per rispondere anche a queste domande serviranno altre 1-2 pellicole, così come annunciato dallo stesso Scott; ma era davvero necessaria tutta questa “pre-saga”? In molti pensano di si...ma tanti altri pensano decisamente il contrario. Alien-Covenant risulta tutto sommato più godibile del suo predecessore e si lascia guardare con maggiore spensieratezza, ma il risultato finale è un film che rimane tutt'altro che impresso nella mente e nel cuore degli spettatori... lontano anni luce da ciò che il regista aveva in mente di riproporre: sono passati più di 30 anni, e si vede. (in basso il trailer del film, anche in HD!)
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Gennaio 2019
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