La seconda stagione di questo piccolo cult targato Sam Esmail era molto attesa, ma mantenere le aspettative era tutt’altro che facile. Più facile crearne di nuove. La storia, per chi non avesse ancora visionato le prime dieci puntate del 2015, è incentrata sulla magnetica figura di Elliot Alderson (Rami Malek), hacker capace di tutto con un computer tra le mani ma del tutto inadatto a vivere nel mondo reale, affetto come è da paranoie e (tossico)dipendenze varie. Il giovane Elliot, nella prima serie, veniva coinvolto dal misterioso “Mr. Robot” (interpretato sapientemente da Chris Slater) in un progetto rivoluzionario (la F-society) volto a mettere in ginocchio le banche ed i potenti del mondo attraverso una tastiera ed un prompt. Senza soffermarsi troppo sui colpi di scena e sul finale della prima stagione (chi l’ha vista non vorrà leggere l’ennesima recensione, chi non l’ha vista lo facesse perché ne vale la pena), era interessante capire che sviluppo fosse stato congegnato da Esmail e soci per dare un prosieguo degno ad una serie che, in realtà, da un certo punto di vista poteva anche essere perfetta ed auto-concludente. Già, perché il punto è questo: la prima stagione ha sviscerato nel profondo la figura del protagonista, le sue paranoie, la sua follia, fino a toccare il proprio culmine nell’ultima puntata, in cui lo spettatore ha finalmente avuto un quadro completo di Elliot Alderson, ma al contempo ha tenuto incollati allo schermo per capire come potesse andare il progetto visionario della F-society. Ma cosa rimaneva nelle mani degli sceneggiatori per continuare, per un’altra stagione, sugli stessi livelli? Il plot principale è senz’altro accattivante, nel farci vedere cosa ne è stato dell’attacco informatico di cui ci siamo appassionati nella prima serie, nel suo approfondire ancora una volta i torbidi affari della E-Corp (che sembra sempre più l’epicentro di tutti i mali del mondo) e soprattutto nel presentarci gradualmente il mondo occulto del Dark Army (a tal proposito, inquietante ma al contempo entusiasmante è la figura di WhiteRose (BD Wong) , personaggio senza connotati definiti, già apparso in precedenza, ma che sembra meritare un ruolo di assoluto protagonista nella stagione che verrà). Detto in soldoni, però, tutto quello che poteva infiammare della trama principale è stato già abbondantemente svelato nella prima serie, per cui il tentativo di stupire è, sotto questo punto di vista, in parte fallito. Allora spazio ai protagonisti, che in queste nuove dodici puntate sono stati psicanalizzati per bene. Elliot, in realtà, si faceva già psicanalizzare nella prima stagione, ma in questa seconda appare definitivamente fuori di testa, prigioniero di sé stesso, incerto, confuso e chi più ne ha più ne metta. Allora ancora chapeau per Rami Malek, rende benissimo tutto questo e sembra davvero nato per questo ruolo. Mr-Chris Slate-Robot è – dopo le rivelazioni dell’ultima puntata della prima serie – diventato un po’ monocorde, ricompare come il prezzemolo ogni volta che la trama rallenta un po’ e francamente tutta la tiritera del suo rapporto con Elliot stanca un po’. Sotto questo punto di vista probabilmente è stata calcata un po’ troppo la mano, e va bene che Slater è anche produttore della serie, ma forse era il caso di circoscrivere un po’ le sue entrate in scena. Manca molto Tyrell Wellick (Martin Wallstrom), figura di assoluto primo piano nella prima serie, ma che qui aleggia tutto il tempo come un fantasma senza (quasi) mai manifestarsi, relegato, di fatto, ad un ruolo irrilevante ed esclusivamente funzionale a procedere della trama; il vuoto da lui lasciato sarà colmato in parte dalla moglie Joanna (la bella Stephanie Corneliussen), che si mostra tanto perfida quanto fragile. Nota di merito per il vero personaggio nuovo di questa stagione, ossia l’agente dell’FBI Dominique Di Pierro (Grace Grummer): il suo ironico cinismo, la sua solitudine consapevole, il suo ruolo rigoroso portato avanti sempre con meno convinzione la rendono una figura sfaccettata, interessante ed a tratti divertente. Completano il ventaglio di personaggi Darlene (Carly Chaikin), spalla di secondo piano del ben più carismatico Elliot, e l’insopportabile Angela Moss, interpretata credo piuttosto facilmente da Portia Doubleday, dal momento che per tutte le sue apparizioni saranno servite due o tre espressioni facciali (al massimo) che oscillano tra l’intontito e lo spaventato a morte. Tirando le somme, si può dire che anche questa seconda stagione crea un fortissimo hype puntata dopo puntata, dopo un pilot non esaltante né particolarmente ritmato; hype che cresce, cresce, cresce e…beh, qui viene la nota negativa: più che rafforzare l’indubbia forza visiva ed emotiva che connotava la prima stagione, stavolta sembra che si sia messa a cuocere troppa carne al fuoco, senza arrivare però ad un vero punto. Ci sono colpi di scena notevoli, ma al contempo un po’ truffaldini, dal momento che allungano il brodo oltre il necessario (discorso riferito soprattutto alla prima metà della serie) e vengono spesi ogni qualvolta la trama sembra un po’ accartosciarsi su sé stessa. E una cosa un po’ spaventa: sembra che ciò che verrà sarà più finalizzato all’ennesimo shock dello spettatore che ad uno sviluppo coerente e definitivo della storia. Ma vale la pena affrontare questa seconda stagione, un po’ perché dopo aver visto la prima non se ne può fare a meno, un po’ perché in ogni caso Mr Robot rimane ai massimi livelli per fotografia, musiche ed autentici colpi di genio stilistici (eccezionale la sesta puntata, in buona parte girata in perfetto stile sit-com americana anni ’80). Che dire, speriamo che il regista ed ideatore Sam Esmail sappia tenere salde in pungo le sorti del giovane hacker rivoluzionario e non si faccia prendere troppo la mano nel futuro. rece by Il Merlo (in basso, il trailer della seconda stagione, anche in HD!)
1 Commento
liesrock
12/14/2016 12:50:27 am
rece by Il Merlo: non vedo l'ora di poterla leggere dopo la visione della serie...
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#angolodelTacUn angolo fazioso dove trovare recensioni di film, serie tv...ecc rigorosamente NO SPOILER! @rchiviRecensioni
Gennaio 2019
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